La disparità economica come mezzo per esercitare pressioni e potere nella coppia. La storia di Francesca*, una trentenne del Sopraceneri, che ha accettato di raccontarci il suo vissuto, seppure comprensibilmente in forma anonima, mostra come di punto in bianco ci si possa ritrovare sotto pressione. Inizialmente, ci ha spiegato, non si era resa conto di essere una vittima. Anche questa può diventare infatti una forma di violenza e ne parliamo volutamente nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, perché come testimoniano alcune associazioni ed enti attivi sul territorio per aiutare le vittime, il fenomeno è presente e i numeri sono in crescita. Lo testimoniano le richieste che arrivano settimanalmente all’associazione Rete Donna Svizzera, un ente no profit attivo in Ticino da circa un anno e mezzo e impegnato per sensibilizzare sulla parità salariale, le pari opportunità e nel fare prevenzione contro una forma sottile e subdola di violenza: la violenza economica. Il fenomeno - precisa la presidente Luisanna Tedde - può riguardare anche gli uomini e diventa spesso evidente in fase di divorzio o separazione. Ma le donne sono particolarmente colpite e -secondo i dati raccolti quest’anno dall’associazione - la fascia di età più a rischio è quella fra 45 e 65 anni. Il controllo eccessivo o la limitazione nell’accesso al denaro, il ritiro di una delega da un conto che si pensava essere in comune, possono causare difficoltà economiche e non solo.
SEIDISERA del 25.11.2023: violenza economica, il servizio di Romina Lara
RSI Info 25.11.2023, 18:17
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Anche il Consultorio famigliare, con le sedi di Lugano e Bellinzona, a cui le coppie si rivolgono per una mediazione è confrontato a volte (anche se più raramente) con situazioni nelle quali emerge una difficoltà nell’accesso alle risorse economiche da parte di uno dei partner. “È un discorso legato anche allo stereotipo di ruolo all’interno della coppia. Al momento in cui arriva la separazione viene alla luce in maniera manifesta, mentre quando le cose funzionavano era meno evidente” rileva la direttrice Federica Invernizzi Gamba.
“La prevenzione è una delle poche armi”
La presidente di Rete Donna Svizzera rileva come in questi casi, spesso sia difficile intervenire. Le procedure civili sono spesso lunghe e complesse. Senza contare i costi. L’associazione è quindi attiva anche e soprattutto nel campo della prevenzione: un progetto educativo finanziario è destinato ai giovani dai 10 ai 18 anni e mira a favorire una gestione consapevole del denaro in modo da contrastare la disparità salariale e la violenza economica.
*Nome di fantasia, vero nome noto alla redazione.