È un primato che nessuno invidia al Ticino quello che il presidente del Consiglio di Stato Raffaele De Rosa si è trovato a commentare martedì pomeriggio a Bellinzona. Un’ora dopo l’annuncio da Berna che nel nostro cantone l’aumento medio dei premi della cassa malattia sarà del 10,5% (contro un +8,7% nazionale), ha preso la parola il direttore del Dipartimento della sanità e socialità (DSS): “Abbiamo appreso con profonda delusione e preoccupazione l’aumento deciso per il Ticino dopo la crescita del 9,6 lo scorso anno. È una decisione che lascia sconcertati, in un contesto in cui la nostra popolazione sta facendo già sacrifici. Una doppia stangata di questa entità pone un interrogativo centrale sul sistema in quanto tale“, ha esordito De Rosa. Al suo fianco Paolo Bianchi, direttore della Divisione della salute pubblica.
“Come è possibile registrare un aumento dei premi di circa il 20% in due anni?”, si è chiesto De Rosa. “Ciò dovrebbe essere sinonimo di un’esplosione dei costi, previsione che non trova però riscontro nell’evoluzione storica recente”. È un dato di fatto che la previsione pessimistica degli assicuratori, ha continuato il direttore del DSS, “incide pesantemente sui premi decisi pur non essendo l’unico fattore”.
Per De Rosa è chiaro che così non si può proseguire: “Ritengo che il sistema sia arrivato al suo limite estremo e una riforma totale appare sempre più necessaria ed urgente. Non si può più tergiversare se vogliamo un sistema che garantisca a tutti e a tutte cure adeguate e di qualità”.
Notiziario delle 14.00
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