Nel giro di una mattinata i conti del Cantone sono dunque passati da un rosso intenso a uno più sbiadito. Il deficit preventivato per quest’anno non è più di 96 milioni di franchi ma di circa 16. Questo grazie agli 80 milioni dalla Banca Nazionale, sui quali non si contava fino a oggi (con 80 miliardi di utile la BNS ne distribuirà 3 a Confederazione e cantoni). Una buona notizia. E non poteva essere altrimenti. È unanime il coro dei partiti di governo. Tutti sono felici del versamento nelle casse cantonali ma è sulle priorità che le visioni rimangono differenti e su come utilizzare gli 80 milioni le sfumature rimangono.
Una buona notizia, dicono tutti, per poi partire con le proposte. Quella più spesso citata è la ricostruzione della Vallemaggia. Ma ci starebbe anche qualche politica settoriale, dice Alessandro Speziali del Partito liberale radicale. “Con degli impulsi per creare sviluppo economico, che a sua volta creerà anche poi un indotto per lo Stato. Quindi non solo gestione ordinaria ma pensare anche a qualcosa di straordinario per dare un effetto-leva a una parte delle risorse che arriveranno da Berna e dalla BNS”.
Fiorenzo Dadò, del Centro, ritiene che il Cantone dovrebbe riflettere sull’efficacia della sua politica economica e sugli utili della Banca nazionale. “Questi soldi andrebbero investiti per cose particolari, ad esempio per lo sviluppo economico o eventualmente per delle situazioni sociali particolarmente bisognose. In questo momento penso all’occupazione, penso soprattutto ai giovani. I giovani oggi hanno bisogno di politiche giovanili che non vengono fatte in questo Cantone”.
In casa UDC Piero Marchesi ribadisce che questi soldi vanno trattati come una sorta di vincita al lotto. “Bisogna continuare con il rigore finanziario, con la revisione della spesa, con la diminuzione di alcune voci di spesa, come ad esempio quella del personale. E dunque quando ci sono queste entrate straordinarie non devono andare nella gestione corrente ma devono andare per progetti ben definiti o in riserva, in vista di momenti più complicati. Ma oggi, visto che c’è un’esigenza piuttosto evidente a tutti i ticinesi, che è quella di ricostruire la Vallemaggia, almeno 50 milioni vengano messi a disposizione per questo progetto”.
Dalla Lega dei Ticinesi, Gianmaria Frapolli è sulla stessa linea. No a usare ciò che arriva dalla BNS come cerotto, sì a investire. “Se si parla di investimenti mi vengono in mente anche gli investimenti diretti in infrastrutture, dove le aziende e le imprese del Canton Ticino negli ultimi anni hanno comunque un po’ sofferto degli investimenti cantonali. Quindi ci aspettiamo che comunque questi 80 milioni vengano anche riversati direttamente nell’economia cantonale. Ritengo che la parte di ricavi straordinari vanno sugli investimenti, mentre tutto quanto concerne la parte più corrente come potrebbe essere lo sgravio di cassa malati deve andare a essere finanziato dall’ottimizzazione della gestione corrente e non dei ricavi straordinari”.
Dal fronte progressista le posizioni sono su un altro piano. Per Fabrizio Sirica del Partito socialista bisogna ora fare un passo indietro su alcune misure di risparmio. “Si tratta di un importo, quello che arriva dalla Banca nazionale, otto volte superiore al taglio proposto e quindi c’è la possibilità di gestire anche questa riserva di denaro su più anni. E noi siamo assolutamente convinti che la priorità della politica ticinese deve essere la priorità della cittadinanza ticinese e sappiamo qual è: il pagamento dei premi della cassa malati, quindi queste risorse devono assolutamente andare a coprire questi bisogni e poi ci può anche essere una gestione su quelle che sono altre urgenze, penso alla Vallemaggia”.
I Verdi, con Samantha Bourgoin (come anche il Partito Socialista), puntano il dito contro la maggioranza politica che ha reso drammatica una situazione che tale non è. “Se in Ticino confrontiamo il debito al PIL, è come se una famiglia con un reddito di 100’000 franchi avesse un debito di 8’000 franchi. La situazione non è grave, il debito è minimo e ora la Banca Nazionale mostra con la sua distribuzione che si sono fatti tagli inutili, penalizzando il Paese e la popolazione, soprattutto le fasce della popolazione che soffrono”.
I prossimi mesi ci diranno se e come gli 80 milioni dalla Banca nazionale saranno in grado di cambiare il dibattito politico.
80 miliardi di utili per la BNS
Telegiornale 09.01.2025, 12:30