Rientrati nelle loro case il 4 luglio, gli abitanti di Brienz sono tornati a respirare aria di normalità. I movimenti della parete rocciosa che sovrasta il villaggio, intensificatisi con le piogge dei giorni scorsi, non preoccupano più di tanto. Ora però è giunto il momento di fare i conti.
I cittadini di Brienz, lambito da una frana lo scorso 15 giugno, possono chiedere un risarcimento delle spese sostenute durante i 52 giorni di allontanamento forzato. Avranno tempo fino al 31 agosto per presentare le loro richieste di aiuto. Istanze che verranno vagliate dalla commissione donazioni presieduta da Anna Giacometti.
"Non è stato un periodo così lungo, quindi si tratta di affitti supplementari, trasferte, non sono grandi spese - spiega Giacometti - Fortunatamente, la frana non ha rovinato il paese, non ha rovinato le case, non ha rovinato i mobili".
La raccolta fondi era stata lanciata nelle scorse settimane, e sono stati in molti a pareciparvi: "Stanno donando soprattutto i comuni, che pagano dei contributi, ma anche privati". E gli aiuti, prosegue la consigliera nazionale bregagliotta, non arrivano solo dai Grigioni. "Anche dal resto della Svizzera. La Svizzera è sempre molto solidale in queste occasioni".
Sulle cifre versate dai privati viene per ora mantenuto il riserbo. Vi è certezza invece sui 700'000 franchi stanziati da Governo retico e Comune di Albula, di dui Brienz è frazione. Il primo bilancio sull'iniziativa solidale in corso è positivo quindi secondo Anna Giacometti: "Sono soddisfatta e tranquilizzata dal fatto che la gente abbia potuto rientrare".
I soldi verranno versati ai cittadini di Brienz a partire da settembre.