A Casa Greina si è risparmiato sui costi dei civilisti?

“Non abbiamo ricevuto tutte le indennità che ci spettano!” Lo afferma chi ha prestato Servizio civile alla casa per anziani Greina di Bellinzona che, con l’autorità federale che si occupa del settore, afferma di stare procedendo a tutti gli adeguamenti necessari, anche retroattivi. Inghippo amministrativo, dunque, o risparmio sui costi? 

Per la persona che ha lavorato a Casa Greina durante il servizio civile - intervistata dalla RSI - si tratta, oltre all’indennità di perdita di guadagno, dei rimborsi per il traporto pubblico e i pasti il weekend, vivendo a più di 15 minuti dalla struttura. Tariffe non versate dalla Casa, che vantava una disponibilità di posti letto di fatto assenti.

Casa Greina a Bellinzona, in mani private ma dal 2023 con la supervisione del Comune, in vista di un’integrazione nella Rete anziani cittadina. Il direttore Silvano Morisoli non si esprime davanti alle telecamere ma conferma alla RSI che (complice anche il cambio di gestione) a livello amministrativo forse non tutto ha funzionato. Oggi si sta in ogni caso procedendo con tutti gli aggiustamenti: all’Ufficio federale del servizio civile (CIVI), l’istituto ha infatti comunicato il ricalcolo.

E da parte sua Berna comunica alla RSI che: “L’istituto Casa Greina è stato contattato e ha confermato di non poter più offrire alloggio; le spese e le indennità per gli impieghi attuali sono già state adeguate. Si esaminano varie opzioni per il trattamento corretto delle indennità per gli impieghi passati”.

I responsabili della gestione precedente di Casa Greina hanno dichiarato alla RSI di aver agito sempre onestamente e di aver comunque proposto al CIVI tariffe sempre ritenute valide. Nessun risparmio sui costi, insomma.

Fatto sta che Berna, oggi, dà l’OK alle correzioni. Perché allora non accorgersene prima? Risposta: “Mai ricevuto segnalazioni dai civilisti”. Facciamo notare che forse non per tutti, così giovani e inesperti, è semplice segnalare eventuali irregolarità. Ma Berna sostiene: “Ne siamo consapevoli, ogni civilista sa che gli viene assegnata una persona di contatto nei centri regionali competenti per rispondere a tutte le domande”. Una possibilità, dunque, a disposizione dei ragazzi, che può aiutare - come pare in questo caso - a far luce su possibili problemi.