Non c’erano i familiari sulle banchine a salutare i 400 fedeli partiti domenica per il pellegrinaggio diocesano a Lourdes e nemmeno un treno fermo sui binari. Quest’anno, infatti, il tragitto è stato fatto con cinque autobus, perché il prezzo dei convogli era diventato sempre più caro, ma non solo.
"Da una parte c’è l’aspetto economico, ma viaggiare con i treni in questo genere di iniziative è sempre più complicato", ha commentato il Vescovo di Lugano, monsignor Valerio Lazzeri. I pullman sono attrezzati per trasportare persone ammalate, che hanno la possibilità di viaggiare anche sdraiate. Anche se alcuni pellegrini si sono detti un po’ timorosi per il nuovo mezzo di trasporto, non cambia, hanno assicurato, lo spirito e l’entusiasmo con cui affrontano il viaggio.
Lourdes è diventato uno dei luoghi di fede più importanti d’Europa, dopo le apparizioni della Madonna alla giovane contadina Bernadette Soubirous nel 1858. Da allora le guarigioni miracolose riconosciute dalla Chiesa cattolica sono 70, di cui l’ultima nel 2008.