Si profila il processo per gli otto detenuti che l’estate scorsa, alla Stampa, se le diedero di santa ragione. La procuratrice pubblica Pamela Pedretti li ha infatti rinviati a giudizio. Rissa il reato di cui dovranno rispondere alle Assise Correzionali.
Era la mattina del 23 giugno quando uno di loro, per chiamare un amico di un’altra sezione, si mise a urlare. Gridando disturbò l’italo-brasiliano condannato per il delitto di via Odescalchi. Ne nacque un breve alterco, destinato a degenerare. Poco dopo un gruppetto di albanesi arrivò nella palestra per discutere della questione. A spalleggiare il 30enne il suo coetaneo d’origine ucraina, pure in carcere per l’omicidio del 2015.
Le due fazioni vennero alle mani, a due riprese, nel cortile interno. Il giovane intervenuto per dare man forte all’italo-brasiliano riportò varie ferite al volto, che gli costarono il ricovero in ospedale. I detenuti furono poi messi in isolamento e trasferiti oltre San Gottardo, dove si trovano tuttora.
Francesco Lepori