È la prima estate dopo l’introduzione dell’abbattimento preventivo del lupo, ovvero la possibilità di ucciderne degli esemplari prima ancora che facciano danni. In base a questa misura lo scorso inverno ne sono stati eliminati 39 in Svizzera.
La misura sembra produrre l’effetto sperato, almeno a giudicare da quanto succede nell’alta valle di Safien (GR), dove viveva un branco autore di numerose predazioni. Le autorità hanno dato il permesso di eliminarlo e sembra che dopo gli abbattimenti non si sia riformato.
“Ci sentiamo più tranquilli perché sappiamo che il branco non dovrebbe più esserci” dice la presidente dell’ Unione alpigiani grigionesi Christa Büchli. “Ci sono stati pastori nella regione che in passato si sono trovati in situazioni difficili, con il loro bestiame e le greggi. Ma, lo sappiamo, la zona verrà nuovamente occupata. Per questo riteniamo la regolazione molto importante”.
Rispetto all’estate scorsa gli attacchi di lupi ad animali da reddito, nei Grigioni, sono leggermente calati. A fine luglio si contavano 78 predazioni, nel 2023 erano 92.
Per il responsabile grandi predatori all’Ufficio caccia e pesca del Canton Grigioni, Arno Puorger, tuttavia, è ancora presto per affermare che il calo sia dovuto alla legge. “Vari fattori influenzano il numero di predazioni. Anche la situazione meteo e la durata dell’estivazione [il periodo in cui il lupo riduce al minimo il fabbisogno di cibo] hanno un impatto”.
Recentemente a Klosters si è formato un nuovo branco, nei Grigioni si torna così a quota 12. Inoltre sono nati più di una ventina di cuccioli in tutto il cantone. Quanti e quali capi verranno abbattuti, lo si deciderà nelle prossime settimane. “Proviamo a guardare qual è la situazione, quali branchi causano più conflitti. Al momento è difficile dirlo, non abbiamo ancora una pianificazione. La faremo in agosto”, conclude Puorger.