Dopo l'annuncio venerdì del probabile ripristino del volo Lugano-Ginevra, per l'aeroporto di Agno le nubi sembrano diradarsi, anche per quanto riguarda lo sviluppo strategico. In un incontro martedì ad Agno con i vertici di Lugano Airport, infatti, sono state poste le basi per un accordo e una futura collaborazione con Sergio Tarchini e Dario Kessel - proprietari di terreni e immobili fondamentali per il rilancio dello scalo.
E i toni sono stati molto diversi rispetto al passato quando, fra minacce d'esproprio e opposizioni reciproche ai progetti, quello dell'aeroporto era un terreno di scontro. "E' emersa soprattutto un'atmosfera di collaborazione e di condivisione di visioni sull'aeroporto - dichiara il presidente uscente del CdA dello scalo, Emilio Bianchi -. Vogliamo cambiare l'impostazione del vecchio messaggio che era basato su alcuni espropri".
Espropri dei terreni di proprietà di Dario Kessel, sui quali si vorrebbe costruire il nuovo terminal. Per Kessel valgono 7 milioni, mentre la città ne aveva proposti 5. Ora si vuole trovare una soluzione condivisa. Una notizia positiva per lo stesso Kessel, che precisa come i nodi da sciogliere siano tre. "Io dovrei poter vendere i miei terreni ed escludere un esproprio (questo il primo nodo). Il secondo nodo è ancora una vecchia pendenza, dei tempi di quando gestivo io l'aviazione privata (siamo in pretura da 4/5 anni) e infine le due opposizioni: quelle che io ho fatto contro gli Hangar è quella che la città ha fatto contro il mio albergo", spiega Dario Kessel.
Dal canto suo, Sergio Tarchini intende ricavare un nuovo hangar come officina meccanica nel capannone ex Laura Star, di sua proprietà. Un hangar che inizialmente si pensava in concorrenza con i due che intende costruire lo scalo. Concorrenza che, vista l'elevata richiesta di spazi, e gli utilizzi diversi che verranno fatti, non ci sarà. Manca però ancora il definitivo via libera del comune di Bioggio.
Ora il CdA di Lugano Airport vuole ripensare lo scalo, alla luce degli avvenimenti degli ultimi mesi. Si pensa per esempio a un ridimensionamento del nuovo terminal. "Dobbiamo cercare di trovare la soluzione che pesi meno sulle casse dell'ente pubblico se venisse chiamato a far fronte agli investimenti. Si tratta di trovare una soluzione flessibile, che porti a collaborazioni positive con il privato", sottolinea Emilio Bianchi.
Una soluzione che andrà poi sottoposta al legislativo cittadino, nell'ambito del messaggio municipale sulla ricapitalizzazione e sul futuro dello scalo, previsto per l'autunno.
CSI/Amanda Pfändler/M. Ang.