Un'ala del penitenziario della Stampa riservata ai detenuti psichiatrici pericolosi dovrebbe diventare realtà entro 4-5 anni. La sua necessità è stata messa in evidenza, ancora martedì, nel corso del processo a carico di un uomo condannato a 8 anni di carcere e in seguito all’internamento. In carcere per aver tentato di uccidere il suo medico psichiatra nel 2015, lo scorso luglio aveva inferto due forbiciate alla guardia che gli aveva appena somministrato uno psicofarmaco. Nel 1995 aveva tentato di uccidere un collega con una sciabola. Una perizia psichiatrica precedente a questi fatti lo aveva dichiarato incurabile.
Per Stefano Laffranchini, direttore delle strutture carcerarie cantonali, “se per i detenuti affetti da patologie psichiatriche, ma non pericolosi, stiamo trovando delle soluzioni, grazie anche alla concretizzazione del nuovo servizio di medicina carceraria, per quelli pericolosi al momento siamo ancora sprovvisti di strutture adeguate”.
Il masterplan delle strutture carcerarie cantonali, presentato lo scorso anno, prevede la realizzazione di un’ala apposita per i casi pericolosi. Una sezione, per Laffranchini, che permetterà anche di gestire questi detenuti per una permanenza di lunga durata.
CSI/BRav