La recente frenata sulle riaperture da parte del Consiglio federale non sembra aver disturbato i tanti turisti svizzeri che per questo inizio di primavera hanno già effettuato le prenotazioni in Ticino. Sia a Lugano che nel locarnese l'occupazione degli alberghi sfiora il tutto esaurito in città e viaggia attorno al 70% in periferia.
Nel 2020 la diminuzione degli ospiti stranieri era stata compensata per una buona parte dall'arrivo di più coppie, più famiglie e più giovani dalla Svizzera, soprattutto dalla Romandia. Quest'anno si spera di fare il bis. Le giovani generazioni hanno però esigenze e aspettative in parte diverse rispetto al classico turista su cui punta di solito il Ticino.
"Io reputo che la parte giovanile del turismo di oggi, sia il nostro turismo del futuro. Perché può darsi che non vengano più per qualche anno. Però se si sono trovati bene qui durante il lockdown, magari si ricorderanno di Ascona quando avranno una famiglia o quando saranno un po' più in la con l'età. Avremmo dunque dovuto dargli una valvola di sfogo anche serale. Invece tutto chiudeva alle 23.00. Per i giovani non c'era nulla", dice l'albergatore di Ascona Massimo Perucchi. Ed il suo auspicio è che questo anno le cose possano andare meglio e che si possa proporre musica almeno fino all'una del mattino.
"Il Ticino è un posto per giovani nell'outdoor, nella gastronomia e nel territorio. Ma questo segmento non è il nostro focus principale. Sotto questo aspetto dovremmo diventare più bravi ", spiega da parte sua Simone Patelli è il nuovo presidente di Ticino Turismo.