Ammonta a qualcosa come 105 chili di cocaina il traffico di cui dovranno presto rispondere, alle Assise Criminali, un 45enne albanese e una 34enne kosovara, entrambi residenti in Svizzera interna.
Era il 15 aprile scorso quando le guardie di confine, a Stabio, fermarono due vetture dirette in Italia. Al volante della prima c’era l’uomo. Alla guida dell’altra l’amica. Nella sua auto, nascosti sotto un sedile, gli agenti trovarono quindici chili di cocaina. Un sequestro già di per sé importante, di cui non si era mai avuto notizia. Notevole anche in ragione del grado di purezza della droga, risultato vicino al 90%.
E quella era solo la punta dell’iceberg. L’ultimo di una serie di viaggi compiuti dal Belgio al Nord Italia, dove lo stupefacente era destinato. L’ultimo di sette trasferte, per l’esattezza, effettuate nel giro di poche settimane: tra il dicembre del 2021 e il giorno dell’arresto.
A dichiararlo è stata la donna. Ammissioni, le sue, poi confermate dai riscontri emersi durante le indagini, come i contatti telefonici e il controllo automatico delle targhe in dogana. Di qui il calcolo: 15 chilogrammi moltiplicati per il numero di trasporti, pari a un totale di 105 chili. Un fiume di coca, in minima parte (soltanto 100 grammi) consumati sul nostro territorio.
Lei – come detto – è rea confessa. Il 45enne, che in Italia ha precedenti penali, sostiene di avere avuto un ruolo marginale rispetto al suo. La procuratrice pubblica Pamela Pedretti li ha rinviati a giudizio, e alla fine di aprile compariranno in aula. La Corte, presieduta dal giudice Marco Villa, sarà composta pure dagli assessori giurati. L’accusa chiederà infatti pene superiori ai cinque anni di carcere. Pene che entrambi gli imputati hanno cominciato anticipatamente a espiare.
A processo per un traffico di 105 kg di cocaina
Il Quotidiano 23.03.2023, 19:00