Entrambi hanno appena trascorso la nottata al carnevale di Bellinzona. Di prima mattina lui la contatta, per chiederle se ha voglia di parlare un po’. La ragazza accetta, e il giovane si presenta sotto casa sua. Era già capitato che i due chiacchierassero in auto. Stavolta, però, le cose prendono una piega diversa.
A un certo punto lui le si avvicina, e finiscono per avere un rapporto sessuale. Un rapporto completo, che si interrompe soltanto all’ennesimo rifiuto espresso da lei. Il giorno stesso – è il 18 febbraio 2023 – scatta la denuncia, che successivamente porterà all’arresto. Il giovane verrà scarcerato qualche settimana più tardi. Da allora si trova a piede libero, ma la vicenda è tutt’altro che chiusa.
Il 31 ottobre scorso – si è appreso mercoledì – la procuratrice pubblica Anna Fumagalli lo ha infatti rinviato a giudizio. Violenza carnale l’accusa di cui dovrà rispondere alle Assise Criminali. Nei suoi confronti Fumagalli intende chiedere una pena compresa tra i due e i cinque anni.
Il 23enne del Bellinzonese, difeso da Niccolò Giovanettina, si professa innocente. Sostiene che lei fosse consenziente. Più elementi confermerebbero tuttavia la versione della presunta vittima, rappresentata da Arturo Garzoni. Tra questi i messaggi di scusa che lui le mandò nel giro di appena un paio d’ore.
Quotidiano del 13.11.2024