Più di dieci chili di cocaina importati dall’Italia e spacciati in Ticino in dieci mesi. È questa l’accusa nei confronti dei sei imputati, quattro uomini e due donne, comparsi davanti alla Corte delle Assise criminali lunedì mattina.
Secondo l’accusa la banda, tra il marzo e il dicembre del 2021, si è rifornita di droga oltre confine, facendola poi transitare in Svizzera anche grazie all’aiuto di una lavoratrice frontaliera. Lo stupefacente veniva poi depositato a Lugano nell’appartamento della compagna del capobanda, un 30enne albanese residente oltre confine. Lo spaccio era poi affidato ad altri tre cittadini albanesi, che hanno rivenduto la cocaina in diverse zone del cantone.
Gli imputati in aula hanno riconosciuto il loro coinvolgimento nel traffico, ma sul quantitativo di droga smerciato secondo l’accusa ci sarà più di una contestazione.