La vita della bambina di 6 anni che ieri giovedì, ha rischiato di annegare alla foce del Cassarate a Lugano non è in pericolo e la piccola, ricoverata in queste ore in un nosocomio di Zurigo, deve il suo salvataggio alle persone che l’hanno soccorsa e a una serie di fortunose circostanze.
La prima tra queste è la vicinanza – appena un centinaio di metri – della sede della Società svizzera di salvataggio di Lugano dove erano presenti alcuni membri intervenuti in aiuto della bimba come ha spiegato Rinaldo Kümin, capo operativo della sezione. Ma è stato altrettanto decisivo lil ruolo di chi si è accorto che qualcosa non andava.
La piccola infatti giaceva a pochi metri dalla punta della foce del fiume Cassarate sul lato del parco Ciani verso il lungolago di Lugano. Va da sé che se avesse passato qualche minuto in più riversa in acqua le cose potevano andare diversamente e del resto negli ultimi quattro anni si sono avuti due annegamenti proprio nelle acque davanti alla foce.
Una foce dove in precedenza esisteva il divieto di balneazione, poi eliminato su richiesta delle autorità cantonali giacché rive ed acque lacustri sono demanio pubblico e dunque devono essere fruibili da tutti.
Principio di annegamento, foce insidiosa
Il Quotidiano 02.08.2019, 21:30
CSI 18.00 del 02.08.2019 - Le spiegazioni di Rinaldo Kümin, capo operativo della sezione luganese della Società svizzera di salvataggio
RSI Info 02.08.2019, 20:04
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Bimba rischia di annegare a Lugano
RSI Info 02.08.2019, 09:23