All’indomani della decisione di Swisscom di spegnere l’antenna per la telefonia mobile a Dino, rappresentanti dell’ex regia federale si sono incontrati, martedì, con il consigliere di Stato Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio. Dall’incontro è emersa una proposta, in linea con la legislazione federale, che prevede un sistema a cascata.
Per le antenne gli operatori potrebbero impegnarsi a realizzarei loro impianti in zone poco sensibili quali quelle artigianali o commerciali per poi scendere, via via, verso quelle decisamente più sensibili in caso di impossibilità di realizzare le antenne laddove risultano meno invasive.
Una pianificazione più restrittiva anche per accogliere, almeno in parte, le richieste di coloro che si oppongono alla realizzazione degli impianti. Va però detto che la comunicazione mobile è un servizio pubblico e che quindi deve essere in grado di servire proprio quelle zone dove la richiesta è evidente. Ancora una volta si cerca di conciliare le esigenze divergenti chi di usa il telefonino e di chi non vuole le antenne che sono un tassello imprescindibile per un buon servizio di telefonia mobile. Tutti i dettagli dell’incontro nel servizio allegato.
Red.MM/CSI/Swing
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