Lo scandalo appaltopoli — prezzi truccati nel settore delle costruzioni scoperti dalla Commissione federale della concorrenza — nella Bassa Engadina (vedi correlati) ha colpito anche la Confederazione (che finora non sembrava toccata direttamente) in qualità di azionista di maggioranza di Swisscom, che aveva messo a concorso, tra le altre cose, anche lavori edili per lo scavo di condotti e la posa di cavi per telecomunicazioni per un volume complessivo di alcuni milioni.
La notizia è riportata dalla SRF, citando documenti di protocollo degli accordi dell'azienda, la quale sta esaminando i possibili danni derivati dalle commesse nella regione e, se necessario, percorrerà anche la via legale. La Commissione della concorrenza, infatti, ricorda che per chi è stato colpito c’è la possibilità di chiedere i danni. Un passo complesso, come ha dichiarato il suo vicedirettore, Frank Stüssi, ai microfoni della SRF: "Non è facile, è un percorso tortuoso e potenzialmente caro. Per l’ente pubblico è sicuramente più facile perché normalmente si hanno più mandati. Per i privati è una via difficile".
Le ditte dell'area decidevano chi doveva aggiudicarsi un appalto e fissavano i prezzi, che potevano lievitare del 45%.
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