È uscito di prigione e resta indagato, il 36enne responsabile della agenzia di sicurezza privata Argo 1 di Cadenazzo, ma contesta tutte le accuse, compresi gli atti di violenza nei confronti di un richiedente l'asilo.
"Abbiamo ubbidito a un ordine della polizia". Questa la spiegazione che avrebbe fornito in merito al trattamento riservato al richiedente l'asilo minorenne, accolto in gennaio al centro di Camorino, dove appunto la Argo 1 operava. Il giovane sarebbe stato lasciato ammanettato per diverse ore ad una doccia, sotto la sorveglianza degli uomini dell’agenzia privata.
Fatti che avevano portato gli inquirenti a vagliare anche la posizione di alcuni poliziotti. Ed è proprio contro gli agenti intervenuti in quell’occasione che il 36enne punta il dito, respingendo le accuse - di sequestro di persona e atti di violenza - ipotizzate nei suoi confronti. Avrebbe raccontato che il giovane, portato al centro era ubriaco e ha dato in escandescenza. Il servizio di sicurezza avrebbe quindi richiamato la polizia. Il responsabile della ditta però contesta di averlo ammanettato lui. Secondo la sua versione, l’ordine sarebbe partito dagli agenti. E qui sorgono almeno due interrogativi: di chi erano le manette? E chi le ha messe ai polsi del ragazzo? Spetterà agli inquirenti stabilirlo con certezza.
L'uomo - noto per essere l’ex marito della cantante Anna Oxa - nega anche di aver chiesto indietro parte dei salari versati ai dipendenti. Anche perché - secondo lui - le questioni amministrative non erano di sua competenza.
E il mandato milionario ottenuto senza concorso? Se ne stanno occupando la politica e il Controllo cantonale delle finanze: da nostre informazioni, il 36enne al riguardo si sarebbe però detto tranquillo.
Romina Lara/redMM
Dal Quotidiano:
CSI 18.00 del 21.03.2017 Il servizio di Romina Lara
RSI Info 21.03.2017, 19:30
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