La vicenda legata ad Argo 1, la ditta che si occupa di sicurezza finita nel mirino della magistratura, ha suscitato anche la presa di posizione del sindacato UNIA, che ha criticato con durezza, in particolare, il contratto siglato con il Cantone, puntando il dito contro l'offerta avallata dal Dipartimento della sanità e della socialità (DSS): 35 franchi all'ora contro i 48 della ditta precedente (cifre citate dallo stesso consigliere di Stato Paolo Beltraminelli, per spiegare come l'offerta della Argo 1 fosse vantaggiosa, soprattutto per il prezzo).
Con cifre come queste, ha spiegato Oswaldo Formato, di UNIA, ai microfoni della RSI, ci troviamo di fronte a "dumping di Stato". Il sindacalista ritiene che non sia possibile, per una società, fare utili o addirittura sopravvivere a queste condizioni. "Sicuramente, per far quadrare i conti, hanno dovuto fare ricorso a trucchi di bilancio". Per UNIA infine è necessario che in Ticino si crei un'unità di controllo per il settore della sicurezza privata.
Intanto alla Argo 1, lo ricordiamo, è stata tolta l'autorizzazione a operare; per ora, tre ex dipendenti hanno trovato lavoro altrove.
Red.MM/M. Ang.