Il Governo ticinese ha deciso di costituirsi accusatore privato nell’ambito del caso “Argo1”, di confermare Paolo Beltaminelli alla guida della Divisione dell'azione sociale e delle famiglie e di assegnare a un perito esterno l'analisi dell'operato con l'agenzia di sicurezza privata finita sotto inchiesta. Queste, in estrema sintesi, sono le decisioni adottate dal Consiglio di Stato nel corso della sua riunione settimanale e rese note oggi, mercoledì, durante un'affollata conferenza stampa.
A parlare, a nome dell'Esecutivo, è stato Manuele Bertoli, che ha dichiarato: "La decisione di costituirci accusatori privati è stata presa in particolar modo per prendere visione e conoscenza completa degli atti d'inchiesta…; non abbiamo sollecitato Beltraminelli a sospendersi temporaneamente dalla guida della Divisione dell'azione sociale e delle famiglie e lo stesso Beltraminelli non ha avanzato una richiesta in tal senso…; i fatti sono lontani nel tempo e oggi la situazione nel settore dell'asilo è molto diversa e più tranquilla rispetto a quella di alcuni anni fa".
L'arrivo del Governo in sala
rsi 04.10.2017, 14:58
Per fare piena luce sull'intera vicenda in maniera indipendente, ha poi aggiunto il presidente del Governo, oltre ai provvedimenti già adottati in queste settimane il Consiglio di Stato ha deciso di chiamare in causa un perito esterno. Perito che stato individuato nella figura dell'ex procuratore pubblico Marco Bertoli, che sarà affiancato dal consulente giuridico dello Stato Francesco Catenazzi.
La conferenza stampa del Governo ticinese sul caso Argo1
rsi 04.10.2017, 13:50
Tre i fronti sui quali i due esperti dovranno fare luce: l'analisi dell'offerta di più prestazioni avanzata dalla Argo1, ritenuta vantaggiosa; la verifica di come sia avvenuta la conferma del mandato alla stessa Argo1 dopo il periodo di prova e se vi fossero tutti i presupposti; la bontà dei controlli effettuati nei centri richiedenti l'asilo e se questi non fossero in qualche modo preannunciati alla Argo1, nonché l'accertamento di un eventuale impiego da parte sempre della Argo1 di personale differente rispetto a quello autorizzato, così come denunciato dalla trasmissione Falò della RSI.
In questi termini, quindi, verrà estesa l’inchiesta amministrativa in corso, così come chiesto martedì dalla Commissione della gestione del Gran Consiglio ticinese. "Un'indagine parlamentare ha comunque dei limiti, che invece quella della magistratura non ha", ha ricordato Bertoli, auspicando che venga fatta piena chiarezza su eventuali reati quali truffa, riciclaggio di denaro, lavoro in nero ed eventuale corruzione da parte di funzionari pubblici.
Tra le domande dei giornalisti di fine conferenza stampa, anche quella su un'eventuale ricandidatura per il 2019 rivolta a Paolo Beltraminelli, che in più occasioni ha tenuto a precisare di essersi sempre assunto la responsabilità politica di quanto accaduto. Pronta e secca la risposta del diretto interessato: "Assolutamente non ho ancora pensato a quel momento, come ritengo neppure i miei colleghi di Governo".
pon/bin