L'obiettivo che si vuole raggiungere con una Commissione parlamentare d'inchiesta è quello di capire cosa sia successo sul caso del mandato alla società di vigilanza privata Argo 1. La richiesta non è stata formalizzata oggi, perché la Commissione della gestione vuole che questa sia fatta con un mandato e con delle indicazioni ben precise. Ma intanto i capigruppo in Parlamento preparano il terreno sul tema.
Chiedere l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta giusto per dire alla popolazione "lo abbiamo fatto!", non ha senso, spiega ai microfoni della RSI (ascolta l'audio allegato) il capogruppo del PLR, Alex Farinelli, presidente della sottocommissione di Vigilanza: "L'obiettivo è quello di fare chiarezza su alcuni avvenimenti che non saranno chiariti dalla magistratura o dal Consiglio di Stato".
Il capogruppo Ivo Durisch (PS), sostiene come questo sia "lo strumento più forte che ha il Parlamento, se questo non dovesse essere sufficiente allora bisognerà porsi il problema di cosa si possa fare".
Michele Guerra (Lega) precisa che gli strumenti utilizzati finora non sono stati sufficienti "L'importante è che finalmente si capisca cosa sia successo. È inquietante il fatto che la Commissione della gestione non sia riuscita a capire realmente i fatti".
Più scettico su un'inchiesta parlamentare, il PPD aveva proposto un'indagine esterna svolta da esperti. Il deputato Fabio Bacchetta-Cattori: "La nostra posizione è compatibile con quello che abbiamo deciso oggi in Commissione. Anche noi abbiamo detto di sì, ma riteniamo opportuno che ai politici si affianchino anche consulenti esperti".
Le Commissioni parlamentari d'inchiesta hanno una durata media di due anni. Se così fosse in Ticino ci si troverebbe in piena campagna elettorale. Michele Guerra: "Gli aspetti delle prossime elezioni non vanno nemmeno considerati, bisogna fare chiarezza a tutela delle istituzioni che stanno subendo uno stillicidio impressionante".
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