Ticino e Grigioni

Attivista islamico in aula

Iniziato il processo nei confronti del 32enne fermato a febbraio in Ticino, accusato di fare proselitismo a favore di gruppi jihadisti

  • 18 agosto 2017, 14:34
  • 23 novembre, 04:36
Rinviato a processo al Tribunale penale federale

Rinviato a processo al Tribunale penale federale

  • tipress

Si è aperto oggi, venerdì, al Tribunale penale federale a Bellinzona il processo nei confronti dell'agente della società di sicurezza ticinese Argo 1, accusato di essere un reclutatore per i gruppi jihadisti. L'uomo, che ha nazionalità svizzera e turca, era finito in manette in Ticino durante un blitz antiterrorismo il 22 febbraio scorso. Oggi compare davanti ai giudici ma, salvo sorprese, non vi sarà dibattimento poiché l'imputato ha sollecitato il rito abbreviato, accettando l'atto d'accusa del Ministero pubblico della Confederazione. Documento che prevede una pena di due anni e sei mesi di detenzione, parzialmente sospesa, di cui sei mesi da espiare.

Deducendo il periodo di detenzione già scontato, dato che all’imputato è stata concessa l’esecuzione anticipata della pena, l’uomo potrebbe uscire dal carcere già tra pochi giorni.

“Azioni propagandistiche e proselitistiche”

Stando all’atto d’accusa, il 32enne avrebbe violato la legge federale che vieta i gruppi al Qaida e Stato islamico. In particolare l'imputato avrebbe organizzato "azioni propagandistiche e proselitistiche" a favore di Jabhat al-Nusra, gruppo legato ad al Qaida attivo in Siria. E questo a partire almeno dal gennaio del 2014, a Lugano, Como e Reggio Emilia, oltre che attraverso internet e i social media.

Addentellati con il caso Moutaharrik

Sembrerebbe inoltre che alcune delle persone con cui l’uomo è entrato in contatto siano poi realmente partite per il Medio Oriente. Sempre secondo l’atto d’accusa, l'imputato avrebbe infatti facilitato la partenza di due foreign-fighters poi entrato fra le file dello Stato islamico. Si sa pure che uno di questi è morto verso la fine del 2015 proprio in Medio Oriente. Il suo nome compariva nell'istruttoria di un altro processo, quello contro Abderrahim Moutaharrik, il marocchino campione di kickboxing che si allenava in Ticino, condannato in Italia a sei anni per terrorismo internazionale. Istruttoria nella quale figurava anche il nome dell'imputato a processo oggi a Bellinzona.

CSI-AB/ludoC

02:54

RG 12.30 del 18.08.17 - Alessandro Broggini in studio con Monica Fornasier

RSI Info 18.08.2017, 15:02

01:17

PP 12.00 del 18.08.2017: il servizio di Luigi Frasa

RSI Info 18.08.2017, 14:15

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