"L'aria che si respira in quasi tutte le agenzie di sicurezza private in Ticino, lasciamelo dire, è marcia...". Ad affermarlo, con amarezza e rabbia ai microfoni della RSI, è una delle tante persone attive nel ramo.
Una posizione forte, che trova conferma anche nelle parole di un altro impiegato, attivo in una diversa società, che dal canto suo aggiunge: "Ci occupiamo di sicurezza negli stadi, di presenza armata e accompagnamento di furgoni blindati. Mettiamo a rischio la nostra vita per 20 franchi all'ora lordi, meno di una donna delle pulizie".
Racconti precisi e puntuali i loro, raccolti all'indomani dell'inchiesta su Argo 1, che ha acceso i riflettori su un settore sensibile, sempre più sollecitato e chiamato in causa per ricoprire i compiti dismessi dal Cantone, come sicurezza sulle strade, nei cantieri o nei centri di accoglienza per richiedenti l'asilo.
L'evoluzione degli impiegati nel settore della sicurezza in Ticino (clicca sull'immagine per ingrandirla)
"Oggi lavori due ore, poi ti lasciano a casa una settimana. Non possiamo avere una seconda attività, perché dobbiamo essere disponibili 24 ore su 24, 365 giorni all'anno... il tutto per uno stipendio da fame", ci raccontano ancora i nostri interlocutori, amareggiati. Una situazione nota ai sindacati, che da tempo denunciano le criticità nel settore e si battono per una nuova regolamentazione. Sotto accusa, in particolare, è l'attuale contratto collettivo di lavoro, che non tutelerebbe a dovere gli agenti di sicurezza privata.
L'evoluzione delle agenzie di sicurezza in Ticino (clicca sull'immagine per ingrandirla)
Robertino Bay, dell'OCST, denuncia: "Con l'attuale normativa i datori di lavoro possono fare un po' quel che vogliono, da tempo chiediamo un'intesa più chiara, che garantisca meglio ii dipendenti". Giangiorgio Gargantini, Unia, riconosce gli errori del passato e sulla questione aggiunge: "È vero, come sindacato abbiamo sottoscritto l'attuale contratto, che ora deve essere rivisto poiché non rispecchia più le esigenze del mercato". (Guarda l'approfondimento)
Lino Bini