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"Nella sicurezza? Aria marcia"

La rabbia di chi lavora nelle agenzie private in Ticino; riflettori puntati su un settore sensibile, sotto pressione

  • 28 settembre 2017, 07:59
  • Ieri, 05:03
04:47

Riflettori puntati sulle agenzie di sicurezza private ticinesi - di Lino Bini

RSI Info 28.09.2017, 08:00

"L'aria che si respira in quasi tutte le agenzie di sicurezza private in Ticino, lasciamelo dire, è marcia...". Ad affermarlo, con amarezza e rabbia ai microfoni della RSI, è una delle tante persone attive nel ramo.

Una posizione forte, che trova conferma anche nelle parole di un altro impiegato, attivo in una diversa società, che dal canto suo aggiunge: "Ci occupiamo di sicurezza negli stadi, di presenza armata e accompagnamento di furgoni blindati. Mettiamo a rischio la nostra vita per 20 franchi all'ora lordi, meno di una donna delle pulizie".

Racconti precisi e puntuali i loro, raccolti all'indomani dell'inchiesta su Argo 1, che ha acceso i riflettori su un settore sensibile, sempre più sollecitato e chiamato in causa per ricoprire i compiti dismessi dal Cantone, come sicurezza sulle strade, nei cantieri o nei centri di accoglienza per richiedenti l'asilo.

L'evoluzione degli impiegati nel settore della sicurezza in Ticino (clicca sull'immagine per ingrandirla)

L'evoluzione degli impiegati nel settore della sicurezza in Ticino (clicca sull'immagine per ingrandirla)

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"Oggi lavori due ore, poi ti lasciano a casa una settimana. Non possiamo avere una seconda attività, perché dobbiamo essere disponibili 24 ore su 24, 365 giorni all'anno... il tutto per uno stipendio da fame", ci raccontano ancora i nostri interlocutori, amareggiati. Una situazione nota ai sindacati, che da tempo denunciano le criticità nel settore e si battono per una nuova regolamentazione. Sotto accusa, in particolare, è l'attuale contratto collettivo di lavoro, che non tutelerebbe a dovere gli agenti di sicurezza privata.

L'evoluzione delle agenzie di sicurezza in Ticino (clicca sull'immagine per ingrandirla)

L'evoluzione delle agenzie di sicurezza in Ticino (clicca sull'immagine per ingrandirla)

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Robertino Bay, dell'OCST, denuncia: "Con l'attuale normativa i datori di lavoro possono fare un po' quel che vogliono, da tempo chiediamo un'intesa più chiara, che garantisca meglio ii dipendenti". Giangiorgio Gargantini, Unia, riconosce gli errori del passato e sulla questione aggiunge: "È vero, come sindacato abbiamo sottoscritto l'attuale contratto, che ora deve essere rivisto poiché non rispecchia più le esigenze del mercato". (Guarda l'approfondimento)

Lino Bini

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