Una cittadina cinese residente a Lugano è stata arrestata venerdì, con l’accusa di promovimento della prostituzione. Dopo averle procurato un appartamento in Svizzera interna e avergliene indicato un altro a Chiasso, avrebbe sfruttato una connazionale nell’esercitare il mestiere. Alla donna sarebbero stati imposti clienti, prezzi e orari. Il tutto per poi incassare la metà dei guadagni.
Il caso è emerso nel mese di ottobre quando, a pochi giorni dal suo arrivo in via Guisan, la polizia ticinese si è accorta che la lucciola era sprovvista di permesso. Di qui l’avvio dell’inchiesta, affidata al procuratore capo Nicola Respini, che ha portato al blitz dell’altro ieri.
L’imputata (difesa dall’avvocato Giovanni Augugliaro) nega ogni addebito. Si vedrà. Intanto dovrà rimanere dietro le sbarre. La giudice dei provvedimenti coercitivi Claudia Solcà ha ordinato infatti la sua carcerazione preventiva fino al 27 di aprile. L’indagine è tutt’altro che conclusa, e potrebbe presto portare a nuovi sviluppi.
Francesco Lepori