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Il "re dei bordelli" in pensione

Ulisse Albertalli a ruota libera sugli anni d'oro del settore: "Per il Gabbiano al Nano pagavo 28'000 franchi al mese di affitto"

  • 19 marzo 2018, 07:04
  • 10 dicembre, 11:41
04:23

Ulisse Albertalli, un pensionato a luci rosse

Joe Pieracci e Fabio Salmina 19.03.2018, 06:00

Di: Joe Pieracci 

La cagnolina scodinzola, saltella, si agita. "E' di razza abso. Sono i cani dei Dalai Lama tibetani. Ma credo che questo sia un bastardino", ci dice Ulisse Albertalli, detto Liscett, accarezzando la piccola Lua.

Ma è proprio lei, il "re dei bordelli"? "Non più. Oggi sono solo il re dei pensionati", aggiunge con un sorriso sornione. Albertalli ha 69 anni. E vive tra la Spagna, terra di origine della moglie (galiziana); Lugano, dove per anni è stato uno dei più intraprendenti e controversi imprenditori a luci rosse ed i monti di Al Solc a Roveredo, suo paese d'origine.

Oggi vive con la sola AVS, perché la magistratura gli ha "bloccato tutto". Albertalli è tornato in Ticino poche settimane fa, dalla Spagna, per essere processato: nel febbraio del 2015 è stato rinviato a giudizio dal PG John Noseda per usura aggravata, promovimento della prostituzione e frode fiscale all'Oceano di Pazzallo. "Sono stato assolto in primo grado, ma Noseda ha deciso di andare avanti... a spese del Cantone", taglia corto.

Tutto iniziò al night club Gufo Notte di Roveredo, circa 50 anni fa. "A quel tempo sì che c'era sfruttamento della prostituzione: le ragazze avevano scritto nel contratto che dovevano bere con i clienti un certo numero di bottiglie, sennò erano licenziate", racconta. Poi i tempi d'oro del Gabbiano a Loreto: "Giuliano Bignasca, detto il Nano, era il proprietario. Io pagavo l’affitto, allora di 28'000 franchi al mese". Ed infine l'Oceano a Pazzallo: "È stato il primo bordello legale in Ticino. La ricetta? Andare in Municipio e farsi rilasciare la licenza di casa d'appuntamenti legale".

Sono gli anni dell'Eldorado delle luci rosse: il Ticino conta oltre 30 bordelli, che generano una cifra d'affari stimata tra 30/35 milioni di franchi. Ma è anche un vero e proprio Far West. Finché nel 2010, con la nomina di Noseda, i postriboli illegali vengono fatti chiudere uno dopo l'altro. È l’operazione Domino. Tra chi ne fa le spese c'è proprio Albertalli, che viene dapprima denunciato dalla magistratura ed in seguito licenziato dalla gestione dell'Oceano.

Il resto è cronaca dei nostri giorni. La nuova legge cantonale sulla prostituzione dovrebbe entrare in vigore entro fine anno. Si prefigge di regolamentare l'attività in postriboli ed appartamenti, di tutelare la salute delle donne che la esercitano proteggendole dallo sfruttamento, di far rispettare la quiete pubblica e di risolvere il problema dei mancati introiti fiscali facendo pagare alle ragazze un contributo forfettario di 25 franchi al giorno. Ma Albertalli non perde la sua vena critica: "A chi ha scritto la legge avevo detto di far pagare alle ragazze 25 franchi al giorno tutto compreso, invece hanno capito male e le ragazze dovranno pagare a parte AVS e cassa malati. Cosa succederà? Che parecchie scapperanno in Austria".

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