Ulisse Albertalli, l’ex patron del locale a luci rosse Oceano di Pazzallo, e la figlia sono stati prosciolti dall’accusa di usura aggravata e promovimento della prostituzione. I due erano finiti davanti alla Corte delle Assise criminali di Lugano, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, poiché il procuratore generale John Noseda li accusava di aver sfruttato lo stato di bisogno di alcune prostitute straniere, affittando le camere a prezzi “manifestamente sproporzionati”.
"Era un prezzo accettato dalle donne, che potevano scegliere", ha affermato il presidente della Corte, che ha pure scartato l'altro reato contenuto nell'atto d'accusa, il promovimento della prostituzione. "Le ragazze che pernottavano all'Oceano - ha affermato il giudice Amos Pagnamenta leggendo il dispositivo della sentenza - non sono state costrette a compiere prestazioni sessuali per pagarsi la stanza".
Albertalli, 69enne, e la figlia hanno sempre insistito sul fatto che l'attività sia sempre stata condotta senza brogli: tutti, polizia compresa, sapevano tutto.
Gli imputati riceveranno in tutto 72'000 franchi a titolo di risarcimento. Il procuratore generale John Noseda ha già preannunciato che ricorrerà in appello.
ludoC/CSI