Arsenico e vecchi giochetti

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Da ormai tre mesi, il cantiere della ferrovia Arcisate-Stabio è fermo. All’origine del blocco, ancora una volta, il problema dell’arsenico naturale contenuto nel terreno. La questione era già emersa nel 2011. Allora, la ICS, la Ing. Claudio Salini, che sta realizzando l’opera, aveva chiesto e ricevuto dalle ferrovie italiane, (RFI) l’ente appaltante, un congruo risarcimento. L’arsenico, secondo ICS, rendeva inutilizzabile gli inerti dello scavo per la realizzazione delle opere del cantiere causando dei sovracosti. Tuttavia, dalla primavera scorsa, la questione è ritornata di attualità: la ICS pretende ora che RFI trovi una discarica idonea per potere stoccare gli oltre 800mila metri cubi di inerti. Una situazione che si sta facendo sempre più complicata. Falò svela alcuni particolari fin qui inediti che potrebbero allungare ulteriormente la ripresa del cantiere. Intanto, il Ticino, che sperava di avere il collegamento ferroviario con Malpensa per l’inaugurazione di Expo 2015, rischia di ritrovarsi con un binario morto, fermo a Gaggiolo.

55 laghi sono parte integrante del territorio, a tal punto che ogni tanto si dimentica di averne uno. Le proporzioni sono completamente rovesciate: se il Ceresio sfocia in Italia solo per un breve tratto, per il Verbano le proporzioni sono all'incirca da 1 a 5. I laghi sono frequentati nella buona stagione soprattutto da turisti, che sembrano apprezzare maggiormente gli itinerari offerti dalla compagnia di navigazione Italo svizzera. L'accordo internazionale che ne regola la gestione è ora oggetto di qualche malumore: non sembra più gradito da parte svizzera, che si sente oltremodo penalizzata nei confronti del comparto italiano che sembra voler fare la parte del leone, sulla scorta di una convenzione datata già dal 1996 e che sembra favorirlo, almeno per ciò che riguarda il lago Maggiore. Ma come e da chi, con quali modalità è diretta la navigazione internazionale sui nostri laghi?

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