Ticino e Grigioni

Attenti alla bistecca di contrabbando

Dal laboratorio cantonale e da esercenti riconosciuti arrivano consigli per evitare problemi, anche di salute, con carne di cui non si conosce l’esatta filiera e lo stato di conservazione

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I controlli sulla carne

Il Quotidiano 14.03.2025, 19:00

Di: Quotidiano/sdr 

In Svizzera tra le merci importate illegalmente spicca la carne. Un traffico che rende difficile il tracciamento di un alimento che se non trattato correttamente può diventare un rischio per la salute pubblica. Ma anche il mercato rischia di essere contaminato.

I dati sull’attività nel 2024 dell’Ufficio federale della dogana pubblicati martedì hanno una costante: il traffico illegale di carne rimane a livelli altissimi con 208 tonnellate contrabbandate, quasi il doppio rispetto al 2022. L’altra costante è che il trasporto spesso è fatto su veicoli che non sono refrigerati. E qui c’è il primo rischio per la salute, come ha riferito Michelangelo Storari, vicedirettore del laboratorio cantonale, interpellato dalla RSI.

Un primo pericolo è dato dall’interruzione della catena del freddo in alimenti che devono essere conservati e refrigerati, questo comporta di solito - dice Storari al Quotidiano della RSI - un aumento della carica batterica del prodotto. “Questo effetto può non essere percepito dal consumatore: se è un caso molto contenuto non causa problemi. In altri casi può generare difetti organolettici e in altri ancora può causare malattie gastrointestinali”. Una volta entrata nel mercato, la carne finisce, oltre che nella grande distribuzione e in quella al dettaglio, anche nella ristorazione. Qui l’esercente deve fare una serie di verifiche al momento dell’accettazione della materia prima a partire da temperatura, stato igienico, temperature di stoccaggio e anche cottura.

Tracciabilità del prodotto, conoscenza dei fornitori e dei clienti, il rispetto delle regole sono elementi del lavoro quotidiano di chi opera nel commercio di carne da oltre un secolo. Professionisti che, di fronte ai numeri di materiale sequestrato, sono preoccupati.

In Ticino la situazione sembra non essere allarmante ma Oliviero Terrani, direttore della Terrani SA, chiede di prestare attenzione a quello che non è solo un problema di concorrenza sleale. La merce in questione, riferisce, non è sottoposta ai controlli rigorosi cui è sottoposta quella della filiera controllata non solo dal punto di vista della lavorazione ma anche riferito al benessere animale nelle stalle. L’invito espresso, essendo un alimento, è quello di rivolgersi a personale qualificato come il proprio macellaio di fiducia, acquistare con un occhio alla sostenibilità, alla protezione dell’ambiente comprando merce locale e non qualsiasi cosa che gira sul mercato.

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