Trapelano le prime, importanti indiscrezioni dall’inchiesta sulla 61enne di Avegno che la mattina dell’11 aprile scorso è stata trovata priva di vita nel letto dell’abitazione che condivideva con uno dei figli.
L’uomo è sempre ricoverato alla Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio. È in stato di arresto, piantonato dagli agenti. Gli inquirenti non hanno ancora potuto sentirlo. Impossibile, nelle condizioni in cui versa, procedere con il suo interrogatorio.
Le indagini – è emerso mercoledì – avrebbero comunque già preso una direzione precisa: quella dell’intervento di terzi. Non una disgrazia, né un decesso per cause naturali. La donna sarebbe stata uccisa.
Non solo. Al momento il reato ipotizzato in via principale è addirittura l’assassinio: la forma più grave prevista dal codice penale, da considerare quando l’autore – recita l’articolo 112 – ha agito con movente, scopo o modalità particolarmente perversi.
Per ora, come detto, si tratta di un’ipotesi accusatoria, che potrebbe anche attenuarsi nel corso del procedimento. Ma sul fatto che si sia di fronte a un delitto non sembrano ormai esserci dubbi. Di più non si sa. L’inchiesta, coordinata dalla procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis, prosegue nel massimo riserbo.