I giochi del ballottaggio ticinese per l’elezione al Consiglio degli Stati di domenica scorsa non sono ancora forse definitivi. Il presidente dell’ordine degli avvocati – e consigliere comunale PPD a Mendrisio – Gianluca Padlina ha infatti inoltrato un’istanza al Consiglio di Stato sul voto, che ha premiato il democentrista Marco Chiesa e la socialista Marina Carobbio Guscetti, chiedendo di conservare le schede elettorali dei ticinesi all’estero giunte ai seggi in ritardo anche se spedite prima di domenica 17 novembre (timbro postale). Lo riporta il quotidiano La Regione.
Padlina chiede in particolare al Governo di ordinare ai municipi, cautelativamente, di conservare eventuali buste del voto per corrispondenza spedite prima del 17 novembre da ticinesi che vivono all’estero e pervenute ai comuni in ritardo. L’avvocato, che ha spiegato al quotidiano di agire da privato cittadino, ha inoltrato l’istanza dopo essere stato contattato da alcuni ticinesi che risiedono all’estero, i quali sostengono di aver ricevuto il materiale di voto in ritardo. E secondo Padlina la legge è chiara: in caso di ballottaggio il materiale di voto deve essere ricevuto minimo dieci giorni prima dell’elezione.
L’istanza, che non è equiparabile a un ricorso, chiede "solo" di conservare le buste fino alla crescita in giudicato dei risultati del ballottaggio, in modo che un’autorità giudiziaria possa valutare l’opportunità di conoscere il numero di queste schede ed eventualmente ordinarne lo spoglio.
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