Ticino e Grigioni

Benessere dei cittadini e tagli, una contraddizione?

Intervista al presidente del Consiglio di Stato, Raffaele De Rosa, e al direttore del Dipartimento dell’economia, Christian Vitta

  • 8 febbraio, 22:13
  • 9 febbraio, 06:43
Palazzo delle Orsoline, sede del Governo del Canton Ticino

Palazzo delle Orsoline, sede del Governo del Canton Ticino

  • © Ti-Press / Alessandro Crinari
Di: SEIDISERA/RSI Info

Con l’eco dei preventivi e delle spese per l’acquisizione dello stabile per la Giustizia ticinese che ancora risuona, il Governo ha voluto presentare giovedì pomeriggio due documenti strategici, per orientare le scelte e le decisioni future dell’Esecutivo. Si chiamano: rispettivamente “Programma di legislatura 2023-2027”, e “Prospettiva 2040” e sono una sorta di bussola per il futuro, quello a corto termine che riguarda i prossimi 4 anni e quello più distante, che comunque va pianificato. Però, alcune domande a margine di questa presentazione sono sorte, e il giornalista della RSI Alain Melchionda le ha proposte al presidente del Consiglio di Stato Raffaele De Rosa e al direttore del Dipartimento dell’economia, Christian Vitta.

“Vediamo spesso, purtroppo, che una litigiosità di fondo non ti permette di sfruttare appieno l’enorme potenziale che ha il nostro Cantone - è la premessa di Raffaele De Rosa -. Quindi lo sforzo che vuole produrre il Governo è proprio quello anche di migliorare i rapporti con tutte le istituzioni ed è anche il primo asse strategico. In questo senso il rapporto tra esecutivo e legislativo, tra Consiglio di Stato, tra Governo e Parlamento è determinante per riuscire a superare le importanti sfide che abbiamo oggi, a cominciare dalla necessità di risanare le finanze, ma non solo”.

La sollevo io una contraddizione: ho notato che almeno tre di voi hanno sottolineato e si sono soffermati a parlare del benessere della cittadinanza. Ma già la vostra presentazione del preventivo andava, in alcune misure, in alcuni settori, a toccare, a minare quel benessere....

“Stiamo vivendo - risponde De Rosa - un periodo veramente molto complicato e molto difficile per cui l’esercizio anche che abbiamo cercato di fare con questo preventivo è quello di fare in modo che tutti potessero dare un contributo, ciascuno secondo le proprie possibilità. Non c’è mai un esercizio perfetto, quando ci sono problemi di questo tipo e anche di questa grandezza, perché stiamo parlando comunque di una situazione piuttosto delicata. E anche non vedere il problema o rimandare le soluzioni non costituisce per forza la soluzione migliore, perché si rischia poi di avere un problema ancora più grande”.

Christian Vitta, se mettiamo da parte la priorità di tutti (cioè i conti), qual è la sua priorità?

“Penso che il tema della crescita e dell’innovazione siano per me dei temi importanti. Soprattutto l’innovazione è un tema d’attualità, non solo in Ticino, ma in generale nei vari Paesi, perché abbiamo visto, soprattutto dopo il periodo pandemico, un’accelerazione anche su determinati fenomeni e cambiamenti nella società che chiamano in causa anche l’innovazione. Abbiamo il progetto di Parco dell’Innovazione Ticino, abbiamo delle belle realtà che si stanno insediando attorno ai centri di competenza che abbiamo creato. Per me l’innovazione è sicuramente un elemento di oggi, che interesserà i prossimi anni, ma che ha anche uno sguardo sul medio termine. Per quanto riguarda il corto termine, quindi questa legislatura, è chiaro che è necessario costruire quel consenso che permetta di riequilibrare le finanze nei prossimi anni e questo per permettere anche di avere quei margini di progettualità che vogliamo come politica, perché i progetti, lo abbiamo visto da questi documenti, sono molti. Come arrivare a questo riequilibrio? Beh, secondo il mio parere bisogna evitare di segnare delle linee rosse con un pennarello indelebile da parte delle varie forze politiche. Linee rosse che poi sono invalicabili e che non permettono di trovare quel consenso e quel compromesso che permette di affrontare anche questa situazione finanziaria, che è gestibile, se c’è la volontà di voler concretamente riequilibrarla”.

C’è un problema anche di dialogo?

“Il dialogo c’è ed è aperto. Peraltro devo dire che anche le misure contenute nel messaggio, nei vari incontri con la Commissione della gestione, vi è stata anche apertura... modificarne alcune, adattarle in base alle richieste giunte. È chiaro che poi vi sono i posizionamenti politici e questo probabilmente rende poi un po’ tutto più complicato in un panorama politico più frammentato”, spiega Vitta.
                

Forse oggi un Esecutivo proporzionale non è più adatto fino in fondo a questi ritmi sempre più veloci, sarebbe meglio passare a un maggioritario?

“Rappresenterebbe un passo avanti in questa direzione se ciò facilitasse la costruzione di maggioranze anche nel legislativo”, spiega Vitta. 

“Credo - risponde da parte sua De Rosa - che una possibile soluzione possa essere quella di avere un ascolto attivo, valorizzare le idee di tutti senza preconcetti e quella di riuscire a trovare un denominatore comune, più che mettere l’accento sulle differenze che distinguono le persone o gli schieramenti politici, per riuscire a trovare una convergenza verso dei temi e dei progetti che ti permettono poi di andare avanti e non trovare costantemente opposizioni e un ostruzionismo che non permette di far progredire il nostro Paese e di dare delle risposte alle importanti sfide cui i nostri cittadini e le nostre istituzioni sono confrontate”.

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