Non c'è stato il paventato "esodo" di svizzeri nel Varesotto, se non in qualche distributore di carburante prossimo al confine, e non ci sono mezzi dell'amministrazione cantonale o del trasporto pubblico ticinese che fanno il pieno nelle province di Varese o Como. In compenso il settore, anche in queste aree, mantiene alta la guardia poiché c'è il timore che lo sconto sulle accise non abbia vita lunghissima.
A dirlo alla RSI senza mezzi termini è stato uno che, per il suo incarico, è sempre molto informato per quel che riguarda il mondo della distribuzione di carburante in un'area davvero estesa che è quella della provincia di Varese: si tratta di Massimo Sassi, presidente della Federazione Autonoma Italiana Benzinai (FAIB) - Confesercenti regionale Lombardia, sede territoriale di Varese.
Come detto, rispetto allo sconto sulle accise deciso dal Governo italiano e prorogato fino al 17 ottobre prossimo, i benzinai rimangono in attesa di conferme per sapere cosa accadrà dopo le elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Si chiedono se la misura rimarrà anche dopo, considerato pure che hanno lanciato l'allarme per i consumi di energia che, di fatto hanno riferito, quasi azzerano gli introiti di questi mesi.
Non manca infine un accenno a quanto sta vivendo il settore ticinese da parte dello stesso responsabile dei benzinai in un'area che conta quasi un milione di abitanti. Pur comprendendo bene lo stato di crisi dei suoi colleghi in distretti come Luganese o Mendrisiotto, ritiene che si sia invertita una realtà che per quarant'anni ha visto il pendolarismo del carburante andare al contrario, dalla Lombardia al Ticino. Nessuna esultanza, anzi: Sassi spiega che il settore su entrambi i lati della frontiera l'unico pieno di cui sta vivendo è quello delle incertezze.