Niente più luci rosse nell'abitato. Bodio - come riferiscono i quotidiani ticinesi - ha deciso di non usare mezze misure nella lotta contro la prostituzione, un fenomeno con il quale il comune bassoleventinese è confrontato da decenni. La soluzione proposta dalle autorità è la revisione del piano regolatore (risalente agli anni Settanta) con l'introduzione del concetto di "immissioni immateriali moleste". Scelta già fatta anche da Bellinzona e Cadenazzo. L'incarto è stato trasmesso al Dipartimento del territorio che, salvo sorprese, non dovrebbe sollevare obiezioni.
La norma specifica va a colpire le attività che possono, potenzialmente, generare disturbo. I postriboli, a questo proposito, sono noti per generare aumenti del traffico (a causa dei numerosi frequentatori) e dell'inquinamento fonico (dovuto agli schiamazzi). Il sindaco del paese, Stefano Imelli, è convinto che sia la soluzione giusta: "Quarant'anni fa a livello di pianificazione non esistevano simili disposizioni, ma ora vi sono comuni che hanno tracciato la via e noi intendiamo seguire l'esempio".
Attualmente sono due i locali dove le professioniste del sesso esercitano la loro attività; entrambi situati in zona residenziale-commerciale.
CaL