Il processo con rito abbreviato in corso a Bologna nei confronti di 71 persone accusate di aver fatto parte, o di aver collaborato, con la 'ndrangheta in Emilia Romagna, si avvia all'epilogo. Giovedì l'accusa ha chiesto condanne per complessivi 800 anni di carcere nei confronti di un terzo degli imputati dell'inchiesta Aemilia. A vario titolo devono rispondere di associazione mafiosa, concorso esterno, estorsione, usura e reimpiego di capitali illeciti.
Fra gli imputati anche il fiduciario luganese Sergio Pezzati per il quale sono stati chiesti 6 anni per aver ''impiegato ingenti somme di denaro dei clan della 'ndrangheta che, seppure legati alla famiglia Grande Aracri di Cutro, agivano con forza autonoma''.
Il fiduciario, già dirigente di una primaria banca di Lugano e del FC, secondo i magistrati ''aveva diritto di firma sui conti correnti intestati alla Multi Media Corporate di Lugano (non più in attività da oltre tre anni, ndr) sui quali erano eseguite le movimentazioni di denaro inerenti le transazioni commerciali''.
Il processo contro gli altri 147 imputati si aprirà a marzo.
Diem/MM
Dal Quotidiano del 02/07/2010
Sergio Pezzati nel 2010 venne arrestato a New York su richiesta italiana
RSI 05.02.2016, 00:31