L'inchiesta aperta sulla tragica frana di Bombinasco che il 5 novembre costò la vita alla 31enne Monica Moriggia e alla figlia Alice, di appena 3 anni, sfocerà in un decreto di non luogo a procedere. I due rapporti commissionati dalla procura, giunti nei giorni scorsi, non hanno evidenziato elementi di rilevanza penale.
Il primo è del geologo cantonale, Giorgio Valenti, secondo il quale la tragedia è da imputare unicamente a fattori meteorologici. Furono le intense precipitazioni (soprattutto la pioggia delle due ore precedenti) a far staccare il terreno che in un attimo, con la forza dei suoi mille metri cubici, travolse la casa sottostante. Gli accertamenti hanno dunque escluso l’ipotesi di una concausa da ricondurre a eventuali interventi effettuati in passato nella zona.
Dello stesso tenore l’altro rapporto, allestito dal commissariato di Lugano. La polizia ha esaminato l’iter edilizio legato al rustico, che tra l’81 e l’84 era stato trasformato da stalla in abitazione. Non sono emerse negligenze di sorta da parte delle autorità, comunali e cantonali sia al momento della costruzione che successivamente. Nel rilasciare i vari permessi si agì in maniera corretta.
Ora la procuratrice pubblica Margherita Lanzillo dovrà solo controllare che la documentazione raccolta sia completa. Poi, come detto, potrà archiviare le indagini.
Francesco Lepori
Dal Quotidiano
CSI 18.00 del 17/12/14: il servizio di Francesco Lepori
RSI Info 17.12.2014, 18:36
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