Il processo nei confronti di Lisa Bosia Mirra, che nel 2016 permise a diversi migranti di entrare illegalmente in Svizzera, è iniziato giovedì mattina nell'aula del Tribunale penale federale a Bellinzona. L'interesse per questa vicenda è alto: una settantina i presenti, compresi circa venti giornalisti.
Il giudice Siro Quadri ha voluto capire le ragioni che hanno spinto, nell’estate del 2016, la deputata socialista ad aiutare 24 stranieri, siriani ed etiopi molti dei quali minorenni, a entrare in Svizzera e, dopo averli ospitati in casa propria, a uscire dai confini nazionali verso la Germania.
Il Giudice Siro Quadri
L'accusata, che si era opposta al decreto d’accusa comprensivo di una pena pecuniaria sospesa di 8'800 franchi, ha ammesso i fatti: l’orrore che ha visto nel parco della stazione di Como, il senso di impotenza e i dubbi per dei respingimenti a suo dire incomprensibili hanno fatto da "detonatore" spronandola a facilitare il transito dei migranti.
Motivi umanitari molto forti ed un senso di solidarietà lodevole, è stato riconosciuto in aula anche dalla procuratrice Margherita Lanzillo, che hanno comunque infranto delle leggi.
Bleff
PP 12.00 del 21.09.2017 - Il servizio di Daniela Giannini
RSI Info 21.09.2017, 13:48
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