Dall’Unione contadini ticinesi giungono parole rassicuranti sulla produzione di formaggio sui pascoli alpini ticinesi. Nonostante l’estate pazza, meteorologicamente parlando, la quantità e la qualità del prodotto finale non sembra averne risentito più di tanto.
“Il clima umido dei mesi scorsi ha avuto differenti ripercussioni a livello regionale. Se negli alpi situati a basse quote le piogge non hanno creato particolari disagi, così non è stato per quelli che si trovano più in alto”, dichiara Sem Genini che aggiunge: “nelle realtà più vicine alla pianura, la produzione è stata buona, in alcuni casi ottima, mentre in quota la situazione è stata più difficile a causa del freddo e delle precipitazioni, con un risultato finale inferiore rispetto alle annate migliori, ma comunque nella media stagionale”. Ascolta l'intervista integrale in coda all'articolo.
Alpe Prato
“Il clima ha creato problemi in particolare agli animali e agli alpigiani, costretti a lavorare per molto tempo in circostanze difficili”, sottolinea il segretario dell’Unione contadini ticinesi che aggiunge: “il maltempo ha influito soprattutto sulla vendita diretta di formaggio negli alpi che, in alcuni casi, è calata del 50%”.
Lino Bini