Si torna a parlare del Contratto collettivo di lavoro nel settore della vendita. Il CCL è passaggio necessario per l'introduzione della nuova legge sulle aperture dei negozi votata dai ticinesi il 28 febbraio scorso. Tuttavia tra i negozi (soprattutto tra i commerci più piccoli) non sembra esserci molto interesse.
Infatti, se il quorum necessario all'introduzione del Contratto collettivo di lavoro nella vendita non venisse raggiunto, e se dunque i commerci non seguissero le indicazioni della loro associazione di categoria, per la Federcommercio si potrebbe porre un problema di rappresentatività.
Resta il fatto che per introdurre il CCL e quindi la nuova legge sulle aperture sono necessarie circa 1'100 firme tra i punti vendita e altre 6’000 circa tra i complessivi 12’000 lavoratori del settore. Nella migliore delle ipotesi, il CCL entrerà in vigore nella prossima primavera.
CSI/F.Torrani/EnCa
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