Sabato é iniziata la caccia alta. Si chiama così dal medio evo, per indicare la ricerca di carne pregiata, quelle di cervi, cinghiali e camosci, riservata ai ceti alti. Un appuntamento atteso - in Ticino - da circa 2mila cacciatori, ora alle prese con gli ungulati. Si potrà cacciare fino al 17 settembre e poi nuovamente dal 23 al 27, sempre di questo mese.
Il numero di cervi non accenna a diminuire e quindi quest'anno è stato alzato l'obiettivo degli abbattimenti. Questa stagione si punta a catturare 2'520 esemplari, quasi il 10% in più rispetto al 2021.
A cacciare ci sono anche i lupi, sempre di più; sono però ancora troppo pochi per poter incidere sul numero delle prede, ma abbastanza per cambiarne l'atteggiamento, rendendoli più sospettosi.
Nell'andirivieni costante di domenica mattina, al posto di controllo di Gudo, uno dei 7 punti cantonali dove va portato ogni animale abbattuto per essere registrato, arriva anche un cervo di quasi 90 Kg. "L'abbiamo dovuto portare giù con l'elicottero", racconta un cacciatore.
Per i cinghiali, questo autunno, il numero di capi che si possono prelevare è illimitato, ma questa settimana bisogna controllare la radioattività nell'animale. Tendono infatti a cibarsi di un fungo che contiene cesio e se la concentrazione è eccessiva, la sua carne non si può mangiare.
Da controllare con attenzione nelle 30 pagine del regolamento venatorio cantonale, invece, il numero di prese per le altre specie della stagione di caccia alta. Distinguere età e sesso dell'animale è fondamentale, ecco perché chi sta seguendo i due anni di percorso per ottenere la patente di caccia, ha giornate di formazione obbligatorie.
E il lupo? I guardiacaccia dicono che le sue predazioni sono rare e difficili da rilevare. L'effetto è che la selvaggina resta più in allerta.