La morte di un cacciatore sabato a Pedrinate ha riaperto la questione della sicurezza nel mondo venatorio.
Davide Corti ai nostri microfoni ha affermato che esistono margini di miglioramento, per scongiurare altri casi. Il responsabile della formazione della federazione cacciatori ticinesi, fra le diverse cose, ha proposto una maggiore sensibilizzazione dei cacciatori nella loro globalità, in particolare insistendo su una formazione specifica sull’uso e il maneggio delle armi e un maggior controllo delle norme di sicurezza vigenti (indossare indumenti ad alta visibilità o limitare a uno solo il colpo nelle carabine). Su quest’ultimo punto, sollecitato, l’Ufficio caccia e pesca non ha voluto esprimersi.
Corti ha ricordato che negli anni la caccia è cambiata: meno statica e più dinamica. Sia animali sia uomini sono più in movimento. Una situazione che ha chiesto un adeguamento delle regole per la sicurezza, come quelle citate sopra.
Le insidie della caccia
Il Quotidiano 16.09.2019, 21:00