Il principale imputato per l'incidente avvenuto a Cadenazzo è stato condannato a 30 mesi, di cui sei da espiare, per omicidio colposo. Il secondo invece, a una pena pecuniaria, sospesa, a 150 aliquote giornaliere da dieci franchi. Le sentenze sono arrivate nel pomeriggio di oggi, martedì, alla Corte delle Assise criminale di Bellinzona, riunita a Lugano e presieduta dal giudice Mauro Ermani. Si è fatta anche più chiara la questione importante sulla presunta gara automobilistica che ha appunto portato, il 3 marzo del 2013, alla morte di un loro amico 19enne di Arbedo.
La gara, di fatto, non era stata preventivata, ma la sfida è stata comunque posta in essere, rendendo l'atto di accusa ancor più grave. I tre amici, su due vetture, si sono sorpassati più volte, almeno cinque secondo l'atto d'accusa. Nell'ultimo sorpasso il principale imputato, che ha raggiunto una velocità di 114 chilometri orari dove il limite era di 60, ha perso il controllo del veicolo andando a schiantarsi contro un albero, provocando la morte del suo amico. I ragazzi, inoltre, avevano bevuto.
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