Il mese di luglio appena passato è stato il più caldo di sempre in molte località della Svizzera italiana e l’inizio di agosto sembra seguire la stessa tendenza, con i relativi effetti sulla salute, in particolare delle persone più anziane, spesso soggette alla disidratazione e alla conseguente insufficienza renale.
Stando a quanto rivelato ai microfoni delle Cronache della Svizzera italiana da Enos Bernasconi, viceprimario di medicina all’ospedale Civico di Lugano, sono stati tre i ricoveri alle cure intensive nella settimana più calda di luglio: due per colpo di calore e uno per disidratazione importante.
Alcuni medicamenti aumentano i rischi
“Gli anziani spesso non bevono a sufficienza” ha sottolineato Bernasconi, prima di aggiungere che i rischi per questa fascia della popolazione aumentano anche a causa del fatto che spesso si tratta di persone che già assumono dei medicamenti che hanno, per esempio, effetti diuretici o che servono ad abbassare la pressione.
Bambini a rischio
Un’altra categoria a rischio, poi, sono i bambini. Nessuno di loro è però stato ricoverato in ospedale negli ultimi tempi per problemi legati alle alte temperature. Questo anche “grazie al lavoro dei pediatri che informano in modo adeguato i genitori sui pericoli”.
Le conseguenze di questa torrida estate, per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri, sembrano insomma essere contenute.
CSI/mrj