Il canton Ticino sollecita le autorità italiane a fornire risposte in vista del 1° gennaio 2020, data che segna l'ingresso della comunità dell'enclave nello spazio doganale europeo.
Un passaggio dal quale probabilmente non ci si potrà sottrarre e che impone una serie di adattamenti comprese le modalità di collaborazione con il Ticino, che fornisce tutta una serie di servizi essenziali. I tempi per regolamentare il tutto stringono e Bellinzona ha invitato formalmente l'Italia a fornire risposte e garanzie, anche per il pagamento dei debiti contratti, dell'ordine di 5 milioni di franchi.
Dal canto loro i campionesi hanno annunciato martedì nel corso di una conferenza stampa di voler inoltrare un appello al presidente della Repubblica per frenare questo cambiamento che, è stato sottolineato, "stravolgerà la vita di molte persone e di una comunità ridotta allo stremo". Il timore di molti è che tra sei settimane vengano cancellati servizi essenziali per la comunità, come la raccolta dei rifiuti o la gestione delle targhe automobilistiche ma non solo, e che tutti si ritroveranno dall'oggi al domani confrontati con complesse pratiche doganali.
I timori di Campione
Il Quotidiano 19.11.2019, 20:00