I canoni d'acqua devono rimanere invariati a 110 franchi al chilowattora fino al 2024. Il Consiglio degli Stati ha accettato senza opposizioni quanto proposto dal Governo, ma auspica in seguito un sistema più flessibile, composto da una parte fissa e da una variabile. Una riduzione dell'aliquota massima avrebbe comportato perdite milionarie per i Cantoni di montagna, come Grigioni e Ticino.
La decisione è stata salutata positivamente da Cantoni e comuni di montagna, che come il Ticino e i Grigioni, sono beneficiari di questa tassa per il diritto di sfruttamento dell'acqua.
"Questa decisione conferma gli attuali introiti, come pure la bontà del sistema. Per il Ticino questo significa 55 milioni di franchi all’anno di entrate", commenta alla RSI il presidente della conferenza dei cantoni alpini, il consigliere di Stato ticinese Christian Vitta.
CSI/redMM