Ticino e Grigioni

Carnevali sotto pressione: meteo, ma anche oneri comunali

Al Rabadan è venuto a mancare il supporto logistico gratuito della Città di Bellinzona - A Biasca preoccupa la logistica, mentre a Locarno non ci sono cambiamenti in vista

  • 2 ore fa
08:26

Se i carnevali sono chiamati alla cassa dai Comuni

SEIDISERA 11.02.2025, 18:00

  • Keystone
Di: SEIDISERA/Pervin Kavakcioglu/Tieffe 

La stagione dei carnevali ticinesi è in pieno fermento, con eventi che si susseguono da gennaio fino ai primi di marzo. Sono molte le località che si stanno preparando a ospitare, nelle prossime settimane, maschere, coriandoli e cortei. Tuttavia, quest’anno, le nuove normative comunali e le sfide logistiche stanno mettendo alla prova gli organizzatori.

A Biasca, il Carnevale è stato rilanciato recentemente grazie a un nuovo comitato. Il presidente Matteo Guidotti ha sottolineato che i rapporti con il Comune sono ottimi: “La città è il nostro primo sponsor, ci fornisce il suolo pubblico e si occupa della gestione dei rifiuti e della pulizia delle strade”.

Tuttavia, Guidotti ha espresso preoccupazione per le strutture disponibili, auspicando una piazza più adeguata e una nuova sede per il Carnevale, dato che il Salone Olimpia non sarà più disponibile nei prossimi anni. “Abbiamo la fortuna che il nostro pubblico è composto da veri appassionati, e il Carnevale è parte integrante dell’identità di Biasca”, ha aggiunto.

Il sindaco di Biasca, Loris Galbusera, ha confermato che ci sono progetti per migliorare la piazza principale e ha menzionato altre aree che potrebbero essere utilizzate per eventi futuri. “L’ente pubblico è interessato a mantenere viva l’animazione del paese”, ha dichiarato.

Anche il Rabadan, il terzo carnevale più grande della Svizzera, ha dovuto affrontare un cambiamento significativo. Giovanni Capoferri, presidente del carnevale bellinzonese, ha spiegato che da quest’anno il supporto logistico del Comune è venuto meno, costringendo gli organizzatori a coprire i costi del personale per la costruzione dell’area del Carnevale. “L’anno scorso abbiamo dovuto affrontare una spesa aggiuntiva di circa 40’000 franchi”, ha detto Capoferri, sperando in un meteo favorevole per compensare i costi.

Il sindaco della capitale Mario Branda ha chiarito che ogni organizzatore di eventi deve contribuire al 10% dei costi dell’Ufficio tecnico comunale. “Non è solo una questione finanziaria, ma anche di organizzazione del lavoro”, ha spiegato Branda, sottolineando l’importanza di razionalizzare le risorse comunali.

A Locarno, invece, il comitato della Stranociada gode di un supporto stabile da parte del Comune, che mette a disposizione il suolo pubblico, materiali, palchi e 1’000 franchi per le luganighe della risottata. “Le cose funzionano bene così, senza cambiamenti in vista”, ha confermato il comitato.

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