Casi di rigore, ecco le regole

I primi aiuti alle aziende considerate casi di rigore saranno versati in Ticino nella seconda metà di febbraio. Superato quattro giorni fa lo scoglio parlamentare, da lunedì le aziende troveranno all'indirizzo www.ti.ch/casidirigore le indicazioni su come richiedere i contributi. Potranno così preparare la documentazione per la domanda, che potrà essere inoltrata da giovedì prossimo.

"Il Ticino ha partecipato attivamente alla definizione di questo programma federale", ha spiegato il consigliere di Stato Christian Vitta in una conferenza stampa oggi (venerdì) a Palazzo delle Orsoline. Gli aiuti andranno a sommarsi alle indennità per il lavoro ridotto e per perdita di guadagno: in questi due ambiti, in Ticino sono stati versati rispettivamente 608 milioni di franchi (fra marzo e ottobre 2020) e 143 milioni (fino a dicembre), senza considerare 1,3 miliardi dei cosiddetti crediti Covid-19.

Con il messaggio del 23 dicembre, il Consiglio di Stato aveva messo a disposizione 75 milioni di franchi (di cui 24,52 a carico del cantone) che "sappiamo già oggi che non saranno sufficienti", ha spiegato Vitta. Tuttavia, con la comunicazione di questa settimana del Consiglio federale, che ha aumentato la cifra stanziata da Berna, anche l'esborso che eccederà questa soglia sarà diviso secondo la chiave di riparto precedente, ovvero due terzi a carico della Confederazione e un terzo del cantone.

"Una stima sommaria ci dice che supereremo i 100 milioni", ha aggiunto in seguito Vitta, anche se "è difficile dire quante saranno le domande. Ce ne aspettiamo in questa fase dalle 4'000 alle 6'000".

I criteri principali per aver diritto all'aiuto sono noti: per i casi ordinari una perdita di almeno il 40% della cifra d'affari in 12 mesi consecutivi per le imprese attive nei settori designati (eventi, manifestazioni, viaggi, servizi di alloggio per il turismo degli affari, organizzatori di convegni o fiere), per quelli agevolati l'aver dovuto chiudere su ordine delle autorità per almeno 40 giorni tra il 1° novembre 2020 e il 30 giugno 2021.

Gli aiuti dovranno servire, in particolare, a coprire i costi fissi e proprio per questo sono state stabilite delle soglie massime di aiuto in base al settore: per i negozi, per esempio, il il tetto per i contributi a fondo perso è al 6% del fatturato e 320'000 franchi e per la fideiussione dell'11% e 520'000 franchi. Si calcola così che si coprano in media i costi fissi di quattro mesi, come illustrato dal direttore della divisione economia Stefano Rizzi. Ristorazione, discoteche, centri fitness e agenzie di viaggio arrivano al 10% e 450'000 franchi per la prima opzione e al 15% e 650'000 franchi per la seconda e via discorrendo. Chi con spirito imprenditoriale ha mantenuto un minimo di attività - l'esempio è quello dei ristoranti che hanno proseguito con il take away - non sarà danneggiato per questo e non perderà quindi il diritto.

Tra casi ordinari e casi agevolati cambia anche la procedura: per i primi, una volta raccolta la documentazione potrà essere trasmessa direttamente all'amministrazione cantonale, mentre per gli altri servirà la certificazione di un revisore, il cui costo sarà rimborsato per chi ha diritto, ha detto il capo ufficio amministrazione e controlling Emanuele De Cunto, prima di illustrare la lista dei criteri da rispettare: fra questi, la sede principale in Ticino, la cifra d'affari minima di 50'000 franchi, il non essere oggetto di procedura di fallimento e liquidazione.