Il caso Chit SA approderà in aula l’8 luglio. Secondo la procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti, l’amministratore della società edile avrebbe sottratto denaro alle casse della ditta, per conseguire un profitto personale. L’accusa è di ripetuta appropriazione indebita.
Un milione di franchi: a tanto ammonta la somma che il cittadino italiano avrebbe sottratto tra gennaio 2009 e febbraio 2010, che sarebbe dovuta servire per saldare le fatture dei subappaltatori di opere assegnate dal Cantone alla sua azienda. L’imputato sarà difeso dall’avvocato Maria Galliani. La Corte delle Assise criminali sarà presieduta dal giudice Mauro Ermani. Giudici a latere saranno invece i colleghi Maurizio Ferrari e Giorgio Carlo Bernasconi.
La vicenda, che aveva avuto forti ripercussioni nella Sezione della logistica ticinese, culminò con la rottura del rapporto di lavoro con l’ex capo, Massimo Martignoni.
Da.Pa.