Caso Gobbi, le reazioni dei partiti

In merito all’apertura di un procedimento penale per chiarire l’incidente dello scorso 14 novembre che ha visto come protagonista il Consigliere di Stato Norman Gobbi sull’autostrada A2 in zona Stalvedro, già oggetto di due interpellanze in Gran Consiglio, in mattinata da sinistra sono arrivate le prime reazioni, con il PS – come riferito alla RSI dal co-presidente Fabrizio Sirica – che chiede che il Consigliere di Stato si autosospenda dalla conduzione della polizia almeno fino al termine dell’inchiesta.

Si accoda pure l’MPS che in un comunicato, oltre ad allargare la richiesta anche alla competenza della magistratura, chiede al Governo che la conduzione dell’inchiesta “venga affidata ad un procuratore straordinario esterno – magari proveniente da un altro cantone, come già fatto in passato”. Questo alla luce del fatto che l’inchiesta “coinvolge il responsabile politico della polizia e che vede la polizia stessa implicata nella sua veste di protagonista e ‘testimone’ della vicenda stessa”.

Da parte sua, il presidente del Centro e parlamentare Fiorenzo Dadò, che ha fatto emergere il caso con la sua interpellanza, ai microfoni RSI ha dichiarato che l’apertura di un’inchiesta “è un atto dovuto: bisogna fare chiarezza all’interno della polizia, per (chiarire) eventuali responsabilità, dalla più piccola alla più grande. Ritengo che se nel cestino ci siano delle mele marce, vadano tolte tutte, dalla prima all’ultima, e che vada fatta chiarezza”.

Alla domanda su un eventuale passo indietro di Gobbi dalla responsabilità politica della polizia, Dadò afferma che “Il tema si pone ed è un problema che deve essere discusso in Consiglio di Stato. Non tocca a me ma al Governo: sono in cinque, grandi e vaccinati, valutino loro”.

Abbiamo provato anche a raccogliere le considerazioni di Boris Bignasca, capogruppo della Lega in Gran Consiglio, che - tuttavia - ci ha risposto: “Sempre a raccogliere le cicche”.

“È stato aperto un procedimento e la giustizia farà il suo corso: a dipendenza dell’esito andrà fatta una valutazione. Ma ci sono due atti parlamentari pendenti: sarà necessario fare chiarezza, soprattutto per i cittadini”, ha spiegato ai nostri microfoni Alessandra Gianella, capogruppo PLR in Gran Consiglio.

Per quanto riguarda il passo indietro dalla responsabilità politica della polizia cantonale chiesto dalla sinistra, Gianella ha dichiarato: “C’è un’inchiesta in corso, lasciamo che la magistratura faccia le sue verifiche. Ma in primo luogo spetta al Consiglio di Stato fare questa valutazione”.

Nel tardo pomeriggio di martedì è giunta, tramite comunicato stampa, la presa di posizione della Lega dei Ticinesi che “deplora l’ennesima, grottesca montatura politico-mediatica” a proposito del caso Gobbi. Un caso, viene sottolineato, “costruito sul nulla da esponenti della partitocrazia e da testate al servizio della medesima (altro che indipendenti!)”. Le richieste di un passo indietro avanzate dalla sinistra vengono definite “richieste che travalicano ogni decenza oltre che infrangere il senso del ridicolo”. “È ovvio”, si può ancora leggere, “che Norman Gobbi non deve compiere passi indietro da nulla”. Oltre a ribadire la vicinanza a Gobbi, i firmatari della presa di posizione, Alessandro Mazzoleni, Daniele Piccaluga, Antonella Bignasca e Roberta Pantani, affermano che “l’intera operazione è solo una triste montatura a fini elettorali (le elezioni comunali sono vicine)…”