Alcune centinaia di persone sono scese in piazza oggi, sabato, a Bellinzona per dire “Basta, non se ne può più degli aumenti dei premi di cassa malati”. Manifestazioni analoghe si sono svolte a Ginevra (dove i partecipanti sono stati un migliaio) e in altre città svizzere.
In Ticino, i partecipanti hanno risposto all’invito di una decina di associazioni sindacali e della sinistra per manifestare il proprio malessere. Le rivendicazioni a livello nazionale sono: una moratoria immediata sull'aumento dei premi e tornare a discutere di cassa malati unica.
RG 24.00 del 17.11.2018: il reportage di Daniela Giannini
RSI Info 18.11.2018, 01:01
Contenuto audio
In corteo fra striscioni e cartelli che chiedono l'abolizione delle sovvenzioni alle cliniche private, una maggiore verifica della qualità delle cure o ancora un controllo dei costi, c’erano molti giovani, preoccupati dell'attuale situazione.
E di cassa malati unica - a livello cantonale - si parla dal 2001 quando la Lega dei Ticinesi, con Flavio Maspoli, lanciò la prima iniziativa popolare ma ritenuta allora irricevibile. A livello federale, invece, il popolo è stato chiamato alle urne tre volte (2003, 2007 e 2014), sempre dalla sinistra e l'esito è sempre stato un “no”.
Franco Cavalli: "Anche per AVS e voto alle donne ci sono volute più votazioni"
RSI Info 17.11.2018, 20:26
Dall'entrata in vigore della LAMAL, oggi lo si è ricordato più volte, i premi sono aumentati del 150%, ossia circa il doppio rispetto all'aumento - nello stesso periodo – dei costi della salute. E finora, malgrado l'impegno di tutti, la ricetta corretta ancora non è stata trovata.
CSI-DG/ludoC