Un ospedale, per ottenere il riconoscimento delle cure da parte delle casse malati, deve compiere un minimo di interventi chirurgici fissato dal cantone. Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo federale esaminando un ricorso dell'ospedale di Bülach contro la pianificazione zurighese.
Una vicenda che riveste grande importanza cantonale (è pendente una decina di impugnative simili), ma che al contempo è di grande interesse nazionale nell’ambito delle strategie per garantire il miglior servizio possibile ai pazienti e, dall’altro, contenere i costi della salute.
I giudici, esprimendosi in ultima istanza, hanno confermato la decisione affermando che, sulla base della legge federale, è assolutamente legale fissare criteri per garantire la qualità delle cure nei mandanti di prestazione, perseguendo l'interesse pubblico.
I nosocomi, per poter operare nell’ambito dell'assicurazione malattia obbligatoria di base, dovranno dunque garantire che i loro chirurghi (se così previsto dai cantoni), oltre a una sufficiente esperienza precedente, abbiano anche un minimo di pratica costante. Poiché, come ha sottolineato il Dipartimento zurighese della sanità esprimendo la propria soddisfazione per il verdetto, "più i medici operano più aumenta la qualità e meno sono possibili errori".